Da qualche tempo non si fa che parlare della crisi irreversibile che ha colpito il mondo del giornalismo. Da ogni parte si moltiplicano le grida di dolore dei giornalisti che, alternativamente, se la prendono con i blogger cattivi che tolgono il pane dalle bocche dei loro figli, con gli editori avidi che non ne vogliono più sapere di pagare i loro ricchi stipendi o con qualche non meglio identificato grande vecchio che vuole uccidere la libertà di stampa. Come membro (per ora a riposo) della categoria, la questione non ha mancato di suscitare la mia curiosità, ma ho notato una cosa alquanto strana. A parlare di questa crisi sono solo gli addetti ai lavori o gente che è in tutt’altre faccende affaccendata (economisti, sociologi, politici etc). L’assenza di coloro che dovrebbero essere gli ultimi giudici del lavoro di ogni giornalista (i lettori) è quantomai sospetta. A questo punto mi capita davanti agli occhi il post di Christine Hurt, avvocato statunitense che niente ha da spartire col mondo dei media e offre la prospettiva di una “semplice” lettrice di settimanali. L’esperienza è illuminante e sono sicuro sarà in grado di fornire nuovi, freschi spunti al dibattito sull’argomento. Il post (circa 750 parole) lo trovate dopo il salto. Buona camicia a tutti.
Mainstream media in crisi?
06 domenica Giu 2010
Posted Giornalismo
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