Negli Stati Uniti, quando si parla di corruzione in politica si parla sempre di una sola città: Chicago. La Windy City inevitabilmente richiama alla mente la corruzione cronica della sua politica locale, malattia ormai incurabile che dura almeno dai tempi del Proibizionismo. La lista di sindaci, governatori, amministra-tori pubblici, procuratori arrestati per corruzione, peculato e qualsiasi altro crimine contro le istituzioni è troppo lunga per essere riportata anche in parte. Eppure nessuno ha avuto niente da obiettare quando un oscuro senatore dell’Illinois da poco eletto al Senato federale ha deciso di infilare il peggio della cosiddetta Chicago Machine nello staff della sua campagna elettorale. Un nome africano, il colore della pelle giusto ed un hype mai visto dai tempi del puttaniere malaticcio John Fitzgerald Kennedy hanno fatto dimenticare tutto. Ma, alla fine le radici del Caro Leader Abbronzato sono riemerse, specifica-mente quando, come un Jesse Jackson qualsiasi, ha messo contro il muro la BP per farsi mollare qualcosa come venti miliardi di dollari da mettere in un fondo DA LUI controllato. A casa mia, questo si chiama estorsione aggravata, abuso d’ufficio e almeno un’altra decina di capi d’accusa. Negli Stati Uniti di Obama, si chiama giustizia sociale. Paese che vai, usanze che trovi.
Un deputato repubblicano del Texas, Joe Barton, ha denunciato questo crimine, chiamandolo con il suo nome, ovvero “shakedown”. Questo termine curioso indica l’atto di “scuotere” una azienda in difficoltà, minacciando ritorsioni giuridiche o campagne media ostili, fino a quando non cadono giù montagne di soldi. Rahm Emanuel e gli utili idioti dei media mainstream non aspettavano altro, e si sono scatenati. Alla fine Barton ha dovuto scusarsi con tutti, perfino con la BP, che, come tutte le vittime del racket, ha negato di aver subito un’estorsione. Eppure, nonostante tutto, il deputato del Texas aveva ragione: Obama ha commesso una serie di crimini contro la Costituzione e contro le leggi ordinarie degli USA, dimostrando per l’ennesima volta come riesca a sfruttare cinicamente ogni crisi per aumentare il potere della sua banda di ladroni.
I media fanno finta di niente, ma qualcuno è già pronto a vedere come saranno usati questi soldi. Dopo il salto una precisa analisi della situazione di Jazz Shaw, che cura un blog su Pajamas Media. In campana, picciotti, che forse The One ha fatto il passo più lungo della gamba. Continua a leggere →