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Ready or not, ecco il patatrac. L’Itaglia dei privilegiati, dei furbi, dei figli di, sta marciando allegramente verso il baratro, proprio nel momento peggiore possibile, vicino alla pausa estiva che di solito ferma qualsiasi forma d’attività. Eppure, da che mondo è mondo, le rivoluzioni avvengono d’estate…
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Il lungo silenzio dell’Apolide ha molte cause, nessuna delle quali particolarmente interessante o significativa. La ragione che mi ha spinto a riprendere in mano il portatile ed usarlo per qualcosa di più utile del solito, dilettevole cazzeggio sul faccialibro è invece chiarissima: quel patatrac che il sottoscritto annuncia, cassandrianamente, da mesi e mesi, più o meno da quando l’antro ha aperto i battenti, sta arrivando molto prima di quanto tutti, Apolide incluso, pensavano.
L’esplosione dello spread tra i Bund ed i poveri BOT è solo l’inizio della fine per l’Italietta dei bunga-bunga, dei figli di, dei furbi, dei mungitori delle pubbliche casse, dei super-privilegiati con quattro, cinque, sei mega-pensioni pagate dai contributi dei poveri diavoli della situazione, i veri servi della gleba dell’era moderna, i ggiovani precari a vita, i quali contributi saranno bruciati nel falò delle vanità della classe parassita che sta uccidendo l’Occidente senza che a loro arrivi neanche un centesimo del denaro a loro estorto.
La situazione ormai non è recuperabile in alcun modo politicamente sostenibile. Le soluzioni ci sarebbero, ma chiaramente superano il livello di “dolore” politico sostenibile dal sistema politico-sociale. Replicare le parzialmente inefficaci ma metodologicamente corrette misure che il governo di coalizione britannico sta faticando tantissimo ad imporre ai riottosi sindacati dei dipendenti pubblici (il nemico pubblico numero uno, senza se e senza ma), in Itaglia sarebbe totalmente irragionevole. In Itaglia si va sulle barricate per puttanate infinitesimali. Se qualcuno si azzardasse ad affrontare alla radice i problemi sistemici, la reazione del sistema criminale che sta dissanguando il paese sarebbe semplice e rapida: una raffica di scheletri tirati fuori dall’armadio (o da qualche dossier) scagliati contro il malcapitato, che in pochi giorni sarebbe politicamente (se non fisicamente) morto. Quindi non si farà un bel niente di serio e significativo.
Cosa rimane? La ricetta socialista, solita e stanca, ovvero la persecuzione fiscale di chiunque non faccia parte della classe dominante, coloro cui è permesso di fare la bella vita senza rischiare un centesimo di tasca loro, visto che il denaro che finisce nelle barche nuove, nelle ville, negli sfizi dei figli di che affollano le discoteche “in” viene dalle tasche dei peoni, delle persone “non politicamente significative”, che verranno quindi tartassate a morte. Visto che la fame di privilegi della neo-aristocrazia cresce di giorno in giorno, dato l’approssimarsi del redde rationem, la base di schiavi tartassati fino alla loro dipartita si è progressivamente allargata. Ora anche i professionisti non protetti dalle cricche pubblico-criminali sono massacrati di tasse. Non parliamo degli artigiani, dei piccoli imprenditori, che nessuno proteggerà mai da niente o nessuno. Il novanta e passa per cento della popolazione foraggia il decadente stile di vita di una ristrettissima percentuale di super-privilegiati, sostenuti a spada tratta dai loro clientes, i dipendenti pubblici, che sognano di entrare a far parte dell’elite di chi può mangiare a piacimento al banchetto imbandito dai poveracci.
Cosa sta succedendo in queste ore? La seconda opzione delle analisi economico-geopolitiche che girano da mesi ed anni sulla crisi economica si sta verificando. Le opzioni erano solo due: iper-inflazione o bancarotta. Il mercato, capito che qualcuno stava preparando il pubblico per il massacro dei risparmi di tutta la classe media e la disintegrazione del valore della carta straccia che riempie i bilanci di banche, fondi di investimento e private equity managers di tutto il pianeta, si sta muovendo per salvare le penne. Come? Semplice, chiedendo che il rischio, correttamente valutato, sia remunerato adeguatamente. Il che significa “vuoi i miei soldi? Pagami più interesse o non se ne parla nemmeno”.
Tremendino la chiama “speculazione” e la dipinge come il vecchio “complotto pluto-demo-giudaico” dei tempi della guerra in Etiopia. Niente di tutto ciò. Qualcuno, alla fine, si è accorto che trovare un “bigger fool” sarebbe stato impossibile e si è reso conto che il deficiente che si trova in mano la carta straccia massacrata dall’inflazione potrebbe essere proprio lui. La cosa non gli ha fatto per niente piacere, spingendolo a cautelarsi dall’inevitabile bancarotta. Ragionevole o no, una situazione di alta volatilità sui mercati è sempre imperdibile per chi campa guadagnando pochi centesimi da centinaia di transazioni fatte nell’arco di una sola giornata. E niente può fermare un broker quando vede una possibilità sicura di fare soldi. Niente.
Come andrà a finire, penso che solo il Buon Dio lo sappia. Tutto è possibile, anche la soluzione finale, un congelamento del debito pubblico italiano, in grandissima parte ancora nelle mani di investitori privati o istituzioni sottoposte alla (infausta) sovranità del governo di Roma. Questa “opzione nucleare” non era disponibile per la Grecia, il cui debito era quasi tutto in mani straniere, ma diventa ogni giorno più probabile. Non si spiegherebbe altrimenti il perché solo i buoni del tesoro siano stati esclusi dall’annunciato inasprimento della tassazione sulle rendite finanziarie, vero tabù per ogni governo Berlusconi dal 1994 in avanti. Le opzioni palatabili si stanno esaurendo, rimane solo da scegliere tra soluzioni cattive o pessime. Molto probabilmente non si farà un bel niente o si risolverà tutto “alla socialista”, ovvero rubando i soldi direttamente dai conti correnti. Amato l’ha già fatto, Tremonti lo rifarà sicuramente.
L’Apolide guarda ai suoi pochi risparmi ancora bloccati nel conto corrente italiano e maledice la sua mancanza di decisione. Mesi fa, temendo il peggio, si era convinto a trasferire tutto altrove, magari comprando titoli del debito pubblico di stati molto più morigerati dell’Itaglia (tipo Svizzera o Canada) come assicurazione contro il patatrac. L’opzione più sicura, trasformare tutto in scintillante oro, ormai è inapplicabile: se qualche anno fa era ancora possibile farla senza temere che, un giorno, la polizia ti bussasse alla porta per sequestrare tutto, minacciando severissime sanzioni penali, ora quest’ultima possibilità si sta per trasformare in certezza. Nascondere tutto, sotterrarlo, non servirà a niente. I registri delle compravendite di metalli preziosi sono già nelle mani degli inquisitori, che non dovranno far altro che dar mandato ai soliti lacchè senza cervello né cuore di confiscare tutto, tra il giubilo generale della plebaglia.
Da qualche tempo ho scelto di non pensare, di non analizzare niente, di non informarmi più. Visto che non ho il denaro o il potere o le conoscenze per salvarmi dal tracollo finale, spero solo che essermi trasferito lontano dalle grinfie di Equitalia riesca a rimandare il tonfo. In fondo ho un buon lavoro, discretamente retribuito e qualche risparmio in una valuta non legata al comportamento della neo-aristocrazia gnegne itagliota. Quasi sicuramente non servirà a molto, ma non è che si possa fare molto altro.
Cosa c’entra il quadro qui sopra? Pensierino finale prima di tornare alla mia giornata di riposo: l’ultima volta che una minoranza altezzosa, odiata e tracotante ha pensato di poter continuare all’infinito a campare alle spalle dei poveracci le cose sono andate a finire decisamente male. A Roma e in diverse altre parti d’Itaglia le ghigliottine ci sono ancora, conservate gelosamente e pronte all’uso. Dio non voglia che da qui a pochi mesi non ritornino in funzione. Niente illusioni, amici liberal-libertari, la rivoluzione verrà, ma non saremo noi a farla. Saranno i nichivendoli, i grillastri latranti, le toghe rosso sangue. Loro sì che sono pronti a buttare tutto all’aria, per sistemare i conti con chi, nel loro cervello malato, ha quei soldi che gli spettano per diritto divino. Attenzione gente, la situazione può precipitare in men che non si dica. Valigia pronta e soldi al sicuro. Better safe than sorry. Che Iddio ci aiuti.
A Roma, nel Museo Criminologico, c’è ancora quella che usavano i papi (parlo della ghigliottina).
http://www.museocriminologico.it/ghigliottina.htm
Apolide, la rivoluzione (ora possiamo dircelo) è nell’aria da quando la nostra generazione guardava Lady Oscar: lì s’è imparato che la fame non passa con le brioches. Sono solo apparentemente ironica (fuori) ma molto incaxxata (dentro). E questi marci massacratori della nostra Nazione una bella rivoluzione se la meriterebbero tutta. Quanto se la meriterebbero…
Concordo, ma la rivoluzione che si meriterebbero sarebbe quella “nostra”, quella dei produttori, di chi vuol farcela con le proprie forze e chiede solo di esser lasciato libero di fare quel che più gli piace coi suoi (sudatissimi) guadagni.
Temo, invece, che la rivoluzione che verrà sarà come cadere dalla padella socialista nella brace comunista, senza naturalmente toccare gli interessi degli amici degli amici, delle “tessere numero uno” e del salotto buono a tirarlo in quel posto alla brava ed operosa gente italica.
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Se ti assenti e poi torni con pezzi cosi…. bè amico mio, assentati più spesso! A parte gli scherzi sono d’accordo su tutto, come sempre. Unica differenza sono i tempi: all’ultimo minuto penso che troveranno il modo tramite la finanza e la banca centrale di rinviare il patatrac comprando un po’ di tempo… cmq il destino è segnato e l’accelerazione degli eventi di questi giorni parla chiaro! La cosa più probabile, perchè è la più favorevole alle elites, è proprio la monetizzazione del debito: nessun fallimento, quindi tutti i castelli di carta e le sovrastrutture di potere restano in piedi! in compenso si bruciano i risparmi della povera gente mentre loro si copriranno per tempo e saranno ancora più ricchi, potenti, meno numerosi e quindi ancora più elitari di oggi. E la tragedia è che la gente normale che si impoverisce e li mantiene darà la colpa al cosiddetto “liberismo”, come lo chiamano spregiativamente loro, e in questo modo, inconsapevoli e felici, daranno ancora più potere e ricchezza alle elites in una sorta di sudamericanizzazione ed estinzione della classe media ed imprenditoriale cioè la base imprescindibile di ogni democrazia e economia che cresce e si sviluppa. Ci vorrenne proprio la rivoluzione del quadro che non a caso è partita dalla borghesia, che sarebbe poi la classe media ed imprenditoriale di oggi… spendido paragone!
PS Sono curioso: li in Inghilterra stanno funzionando queste misure e la gente sta cominciando ad accettarle e a capirle oppure i conservatori stanno perdendo consenso? Te lo chiedo perchè secondo me per cambiare davvero le cose gli serve almeno un altro mandato e soprattutto senza quelle mezzeseghe dei libdem. Se ci pensi anche la Thatcher stava per perdere e poi grazie alle Folkland è stata riconfermata e ha potuto fare la rivoluzione che ha fatto!
Monetizzare il debito è possibile solo se la BCE collabora – il che, visto il dominio tedesco dell’istituto, non è molto probabile. D’altro canto, di fronte al crollo di qualche banca “amica” o il pericolo di una bank run (sempre possibile – vedi Northern Rock), le misure “normali” potrebbero essere accantonate. La distruzione dei risparmi della gente “normale” è quantomeno certa: o tramite tasse vere o tramite tasse mascherate (inflazione), sono spacciati. Si salverà solo chi ha ricchezza fisica mobiliare (metalli preziosi, commodities) o immobiliare – tasse cospicue sulle case sarebbero impossibili in un paese di proprietari. Insomma, vedremo come andrà a finire.
Come vanno le cose qui? I sindacati dei pubblici fanno fuoco e fiamme, promettono un nuovo winter of discontent, immemori di come andò a finire l’ultimo. Resta da vedere se la gente, prima o poi, si stuferà di queste sanguisughe e leggerà i numerosi articoli che descrivono come siano i “pubblici” grandi e piccoli i veri privilegiati. L’Inghilterra non è l’Itaglia, grazie a Dio (dei barbari a Nord ed Ovest nemmeno parlo, tanto appena gli inglesi si stuferanno di pagargli le puttanate politically correct tutto tornerà alla normalità), ma non è detto che vada a finire bene. Una cosa è certa: se l’euro implodesse, Cameron avrebbe carta bianca, sindacati o non sindacati. Il che, per chi ha in tasca pezzi di carta con l’immagine della Nostra Augusta Sovrana, sarebbe una gran bella notizia.
Hai perfettamente ragione. Infatti, come scrivi nel post, a guidare la rivoluzione sarebbero i soliti sinistri e piddini vari (scalpitanti per salire sul carro di quelli che urlano più forte e con la bava alla bocca). Poi, una volta cacciato chi ci sta, si metterebbero a fare i satrapi vendicativi pure loro, perché tanto quella è l’ambizione massima di tutti.
C’è l’opzione di investire in metallo fisico con
http://www.goldmoney.com
è di James Turk, uno serissimo. L’ho trovata seguendo i consigli di Doug Casey, un altro pilastro del mondo dei metalli preziosi.
Non pretende investimenti alti, credo (non ho ancora avuto il tempo di informarmi) che accettino anche investimenti molto piccoli. E puoi sempre fare un bonifico dalla tua banca.
Goldmoney la conosco – ce ne sono tante, forse troppe, di ditte che promettono oro fisico senza possesso fisico. Il problema è sempre lo stesso: e se domani Cicciobello venisse sostituito da un Millirat qualsiasi? E se gli venisse in mente di confiscare l’oro fisico, comunque e di chiunque? Un bel forziere con lingotti su lingotti sarebbe un obiettivo troppo facile – e tutte le assicurazioni del mondo servirebbero a zero virgola. Ormai tutto è possibile, soprattutto le cose cui nessuno pensa più da troppo tempo. Difficile trovare soluzioni a prova di comunista.