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Bava Beccaris, David Cameron, Fortnum & Mason, Fox News, Hotel Ritz, Londra, Madison, Tagli spesa pubblica, TUC, Wisconsin
Orde di dementi marciano nel centro di Londra pretendendo che qualcun altro (il sottoscritto) continui a pagarli per non fare un cavolo. Altri, ancora più deficienti, sfasciano tutto. Altri ancora, mostruosamente imbecilli, invece di riempirli di mazzate gli mandano un twit per avvertirli. Mi viene da piangere…
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Dopo una colpevole e lunghissima pausa dovuta alla combinazione di un periodo di super-lavoro e un attacco di fancazzismo da weekend, torniamo a parlare di cose relativamente serie. In questo caso, delle manifestazioni che hanno sconvolto il centro della città dove vive l’Apolide qualche giorno fa. Nonostante avesse sospettato che qualcosa sarebbe andato storto (dalle sue parti qualche settimana fa aveva notato volantini piuttosto bellicosi), il sottoscritto si era del tutto dimenticato della manifestazione, del dibattito sul budget, praticamente di tutto. Per chi, fino a pochi mesi fa, si vantava (non si sa quanto a ragione) di essere molto più aggiornato di tantissimi colleghi “professionisti” su cosa succedesse a giro per il mondo, è un’ammissione di quelle che fanno veramente male, ma sinceramente non so cosa avrei potuto fare di diverso.
Magari molti non se ne saranno accorti, ma venerdì sera, dalle 9 alle 11, la parte più seria dell’Apolide ha realizzato la sua prima telecronaca in diretta. La partita era Lussemburgo-Francia, qualificazioni agli Europei 2012, certo non un incontro di cartello, ma neanche la semifinale della coppa del mondo per club di beach soccer (evento che si è concluso qualche giorno fa, nel disinteresse quasi totale – a parte dei brasiliani, notoriamente malati di futebol e spiagge). La cosa, dato che la parte (ogni tanto) più seria dell’Apolide diventa mortalmente seria quando si tratta di lavoro (fin troppo, secondo amici e qualche collega), ha costretto entrambi ad una full immersion in dati, statistiche, retroscena, schemi eccetera eccetera. Le cose, secondo chi ha ascoltato il tutto, sono andate discretamente bene; il sottoscritto è stato già contento di non essersi impappinato o di non aver detto una marea di stupidaggini in diretta e si ripromette di impegnarsi a fondo per migliorare in tecnica, scioltezza, preparazione e livello di intrattenimento (quando arriverò dove voglio arrivare ne vedrete delle belle). Il che, naturalmente, richiede tempo, necessariamente tolto alla normale attività di documentazione sugli eventi che stanno sconvolgendo il globo terracqueo.
La cosa non mi rende particolarmente felice, ma non so proprio cosa potrei fare di diverso. Le giornate durano 24 ore per tutti, senza almeno cinque-sei ore di sonno nessuno può funzionare in maniera decente (le spacconate del Berlusca le lascio perdere per carità di ex-patria politica) e le varie attività necessarie per vivere richiedono anch’esse tempo. Cosa c’entra questo con il post di John Hinderaker pubblicato sull’ottimo blog cooperativo americano “Power Line”? Non molto, in effetti, ma serviva come giustificazione per il ritardo con il quale mi occupo della questione e come preparazione ad un commento quantomai stringato e lapidario.
Pensate quello che vi pare, ma al sottoscritto le mezze misure non sono mai piaciute. Se manifesti per quelli che ritieni i tuoi “diritti” (Signùr come odio questa parola!) in maniera pacifica, sarò sempre dalla tua parte se qualcuno, in uniforme o senza, proverà ad impedirti di manifestare. Appena prendi una pietra e la scagli contro qualcuno o qualcosa, passi immediatamente dalla parte dello stra-torto e qualunque reazione delle autorità è giustificata. La violenza non è semplicemente tollerabile in una società democratica. Due squilli di tromba e via con la carica di cavalleria (sono un tradizionalista). Fosse per il sottoscritto lascerei anche a casa i bastoni ma tirerei fuori le buone vecchie sciabole. Se poi qualcuno andasse ancora più per le spicce ed imitasse Bava Beccaris, tanto di guadagnato. Alzo zero, mitraglia e good riddance al comunistame riunito.
Il primo che dice “poverini” lo prendo a schiaffi. Chi usa la violenza per imporre al resto della società la sua visione del mondo è un totalitario, capace di ogni tipo di efferatezza, se gli si concede abbastanza corda. Gente del genere ha solo due opzioni: o la smetti o ti faccio fuori, prima che tu possa fare danni ancora più gravi. Perché non prendiamoci in giro, gente, chi sfascia le vetrine lo fa perché sa di farla franca. Se gli si dà ancora spago, prima o poi penserà che riempire di mazzate un giornalista “nemico” sia accettabile, tanto ci sarà sempre il “soccorso rosso” a tirarlo fuori dai guai. Non è roba da anni settanta, è successo il mese scorso a Madison, in Wisconsin, Stati Uniti d’America ad un giornalista della Fox News. Il passo dalle mazzate alle spranghe, alle chiavi inglesi e poi alle P38 è veramente minuscolo.
Il sottoscritto non vuole assolutamente tornare a quegli anni infami, non vuol avere paura di scrivere quello che pensa, non vuole sentirsi costretto a cancellare indirizzo, numero di telefono ed indirizzo e-mail dalla Rete per timore che qualche islamo-compagno-fascista (stessa razza) lo venga a cercare per riempirlo di piombo. La violenza in piazza è intollerabile e va stroncata con i metodi più sbrigativi possibili. Gandhi l’ha dimostrato al mondo in maniera inequivocabile: chi alza le mani per primo ha già perso, è solo questione di tempo. I sinistri lo sanno e per questo stanno cercando lo scontro frontale. Sperano di buttare tutto in rissa e risolverla come loro solito, con un bel colpo di stato e la solita, stanca dittatura degli amicicci sotto altro nome (proletariato fa così anni ’20).
La violenza non fa parte del vocabolario della democrazia, ne è la nemica principale e va combattuta non con i twit ma con sciabole e cannonate. Come diceva quel criminale infame di Mao, “colpirne uno per educarne cento”. Chi di puttanate comuniste ferisce, di puttanate comuniste perisca. Il mondo certo non sentirà la mancanza di qualche (in)utile idiota.
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Un giorno potrebbe non esserci più un’Inghilterra
John Hinderaker
Originale (in inglese): Power Line
Traduzione in italiano: Luca A. Bocci
Ricordate i bei vecchi tempi, quando la frase che un Inglese pronunciava in maniera più orgogliosa era “mi sono sempre mantenuto da solo”? Beh, quei tempi sono passati: oggi (qualche giorno fa – sorry ndApo) quasi mezzo milione di Inglesi hanno marciato nel centro di Londra contro i tagli al bilancio dello stato. La cosa che erano orgogliosi di gridare era: voglio continuare ad essere mantenuto da qualcun altro!
Il che sarebbe già pessimo per conto proprio. Ma il declino della civiltà britannica è riflesso in maniera ancora più brutale dalla folla di invasati che ha sfasciato le vetrine dei negozi, “occupato” uffici e combattuto contro la polizia. Forse la cosa peggiore, però, è stata la risposta debole delle autorità.
Prima di tutto, gli invasati. Eccoli qui, mentre sfasciano la vetrata dello storico Hotel Ritz:
Qui, invece, centinaia di sfaccendati “occupano” Fortnum & Mason:
Le loro motivazioni sono più o meno stupide come vi aspettereste da gente del genere:
Sally Mason, una dei manifestanti che hanno occupato il negozio, ha dichiarato che ‘Fortnum & Mason è un simbolo di ricchezza ed avidità. Qui è dove la Famiglia Reale ed i super-ricchi fanno la spesa settimanale, dove un cestino da picnic costa 25.000 sterline.
‘Questo è in netto contrasto con tutti gli altri, che faticano a far tornare i conti, preparare la dichiarazione dei redditi, chiedere sussidi ed affrontare enormi debiti studenteschi, disoccupazione e la chiusura o lo smantellamento di servizi locali come l’NHS, le biblioteche ed i centri sociali’ (no comment, è meglio ndApo).
Stasera, i celerini hanno provato a fermare la furia distruttiva degli invasati mentre fuochi divampavano nel centro di Londra:
Come abbiamo fatto notare prima, la polizia di Londra ed altre autorità non sono riuscite a prevedere la violenza — strano, visto che l’ultima volta che c’è stata una manifestazione del genere a Londra, radicali avevano provato ad aggredire il Principe di Galles — e, ancora peggio, hanno risposto in maniera debole quando la violenza è sfuggita ad ogni controllo:
Gruppi anarchici preparavano le azioni su Facebook e Twitter da settimane; avevano persino postato una mappa per indicare agli “attivisti” l’ora ed il posto previsti per la distruzione dei negozi.
Chiaramente la polizia non ne sapeva assolutamente niente.
Più di 4.500 poliziotti erano di servizio per sorvegliare il corteo ma sono sembrati incapaci di fermare la violenza, iniziata quando un gruppo di “attivisti” determinati a far confusione si sono lanciati nella zona commerciale più trafficata di Londra. Dopo cinque ore di guerriglia urbana, ci sono stati solo 75 arresti. Almeno 30 persone, tra i quali 5 poliziotti, sono rimaste ferite. La polizia ha detto che gli anti-capitalisti hanno lanciato lampadine piene di ammoniaca contro di loro (ah, ecco perché hanno vietato le lampadine ad incandescenza! Per dare una mano ai loro amicicci, che ne hanno potuto fare una bella scorta! Ma pensa te, ‘sti sinistri se le inventano proprio tutte ndApo).
Incredibilmente, la polizia considera tale debolezza una virtù:
Ufficiali anziani osservavano il caos nelle strade da una sala di controllo a Scotland Yard, nella quale avevano invitato attivisti per le libertà civili (amicicci degli sfasciatori per le strade ndApo) che dovevano monitorare il loro approccio “soffice-soffice” dopo che la repressione delle proteste studentesche era stata da loro criticata (oh – my – dear – Lord. Qualcuno licenzi subito l’idiota che ha consigliato una boiata del genere. Sarebbe come chiamare Casarin a sorvegliare la polizia al G8! Ma cosa ha nel cervello certa gente?? ndApo). Ad un certo punto, hanno usato Twitter per avvisare chi aveva occupato Fortnum & Mason che sarebbero stati arrestati.
La vergogna! Potete immaginare il disprezzo con il quale una turma di delinquenti come quella avrà salutato un tweet dalla polizia?
Avevano ordinato un uso limitato del “kettling” per contenere i contestatori ma poi hanno ammesso che, vista la scala delle proteste, non avrebbero potuto evitare la distruzione di beni di proprietà privata.
Chi andava per compere o stava visitando il centro di Londra è stato costretto a rifugiarsi all’interno dei portoni. Karen Underwood, 28 anni, che stava facendo shopping (leggi “gettando soldi dalla finestra” ndApo) ad Oxford Street, ha dichiarato: “di tanto in tanto era spaventoso. Gettavano vernice e masse di uomini caricavano per le strade” (un genio assoluto, ‘sta defidiota con più soldi che cervello – complimenti al collega che l’ha cercata col lumicino ndApo).
Forse questo piccolo fatto ha reso le cose più complicate:
Il segretario della Police Federation Ian McKeever ha avvertito le autorità che molti poliziotti assegnati a sorvegliare il corteo di protesta sono molto ben disposti nei confronti dei contestatori, visto che devono affrontare migliaia di licenziamenti e 500 milioni di sterline di tagli nel monte salari (a questo punto, direi che il salario di quel bel pezzo di comunista del signor McKeever andrebbe immediatamente azzerato, con tanto di bel calcio nel sedere per aver provato a ricattare il governo di Sua Maestà Britannica, ndApo).
Abbiamo visto comportamenti del genere a Madison, in Wisconsin.
Il primo dovere di ogni governo è di mantenere l’ordine. Le manifestazioni pacifiche sono sacrosante, ma il ricatto dei violenti è incompatibile con la civiltà occidentale. Ogni governo che non riesce a mantenere l’ordine merita di cadere – e lo farà presto. Napoleone aveva i suoi difetti — beh, a dire il vero era matto come un cavallo — ma aveva capito come si trattano le folle di violenti: qualche cannonata a mitraglia.
LucaS ha detto:
Bentornato!
Certo che non vai tanto per il sottile… Ho visto le immagini e mi sembrava una roba da terzo mondo invece era il centro di Londra…. Sarebbe interessante capire 3 cose:
1-In caso di manifestazioni di grandi dimensioni come quella, cosa deve esattamente garantire la polizia? Qual’è la soglia minima di intervento o non intervento? E come deve avvenire questo intervento? Non sono un esperto ma per quanto mi riguarda ogni mancato rispetto della proprietà privata e l’ostruzione o peggio il vandalismo contro beni ed attività economiche (quelle che dovrebbero mantenerli, secondo le loro richieste) richiede un intervento immediato. Sulla forma non arrivo ai cannoni, ma il tweet lo considero veramente ridicolo e umiliante per le forze dell’ordine: sembra quasi che la polizia debba chiedere ai violenti il permesso di arrestarli….
2-Come ha reagito l’opinione pubblica inglese a tutto questo? Sia alle manifestazioni di violenza, sia alle richieste dei manifestanti non violenti (è giusto distinguere). E capire come il primo giudizio può influenzare il secondo, ossia se dopo le violenze anche chi non appoggiava i tagli magari adesso li appoggia.
3-Che atteggiamento ha il labour, che ha fortemente appoggiato la manifestazione, nei confronti dei violenti? Non ho ben capito se il labour ha in qualche modo aggregato consapevolmente alla manifestazione questa gente per poi dissociarsi o se non ne sapeva davvero niente. Cmq sia credo che l’elettore moderato ed indeciso oggi sarà meno propenso ad appoggiare i labour. Le violenze penso saranno un boomerang per loro.
apolides ha detto:
Risposte telegrafiche, purtroppo (il lavoro è lavoro):
1) La violenza di ogni genere non deve essere tollerata, IMHO. L’intervento alla Bava Beccaris, chiaramente, era una provocazione, ma niente palle buoniste. Tre squilli di tromba vogliono dire che le persone per bene devono allontanarsi. Chi resta è un criminale e sarà trattato come tale. Chiaro e semplice.
2) Non so bene cosa pensi l’opinione pubblica, visto che da una parte e dall’altra abbonda la retorica e la disinformatzija. L’ultima volta che i sindacati si misero di traverso contro la polizia, mamma Maggie stravinse. Speriamo che anche stavolta il popolo inglese reagisca così. Ho i miei dubbi, purtroppo. Ho visto un mucchio di gente che pensa solo a chiedere chiedere chiedere e ritiene che tutto gli sia dovuto. Sperém.
3) Il Labour, per ora, fa la solita sceneggiata italiota, gridando alla Bersani senza mai combinare granché di valido. Certo che il regazzetto deve ancora sistemarsi e che i burattini dei sindacati sono potenti, ma per ora aspettano di vedere se qualcosa andrà storto. Posizione tipica da sinistri, IMHO, ma tant’è.
niki ha detto:
Personalmente penso che manifestazioni di questo genere saranno, in futuro, all’ordine del giorno. Come credo che la sicurezza nei paesi europei diminuirà a livelli di terzo mondo. Il benessere teneva tutti tranquilli. Ma l’era del benessere diffuso è finita, ci hanno pensato banchieri e politici.
Ci aspetta il caos.
E, scusa Luca, ma a me dispiace per tutte quelle famiglie che, dal detto al fatto, si troveranno senza niente. Sono stati i delinquenti al governo che li hanno abituati alla pacchia gratis, per impadronirsi di fette sempre più grandi di potere. Adesso che hanno ottenuto quello che volevano, stati onnipervasivi e onnipotenti, scaricano i poveretti!
Ma cosa faranno le famiglie monoreddito che perderanno l’unico reddito?
Il peggio deve ancora venire.
apolides ha detto:
Temo anch’io che tu abbia ragione. Il problema è che non importa quanto la gente batterà i piedi per terra, non si potrà continuare a dare tutto a tutti come è successo finora. Alla fine si dovrà tagliare drasticamente la spesa pubblica, licenziare qualche legione di nullafacenti e restituire i soldi alle famiglie. Dal punto di vista umano dispiace anche a me che qualcuno rimanga con il sedere a terra, ma sinceramente non poteva continuare a lungo così. Se guardi bene la situazione, gli unici a perdere saranno i dipendenti pubblici, cacciati (giustamente) a pedate. Chi lavora nel privato non avrà che da guadagnare da questo cambiamento. I pensionati saranno il grosso problema, ma in fin dei conti non pagheranno che per la loro miopia. Bastava fare due conti per capire che il sistema era insostenibile e che, alla fine, qualcuno avrebbe dovuto pagare. Gli anziani pensano che saranno i giovani a pagare per tutti, continuando a mantenere gente che riceve pensioni decenti senza aver mai pagato niente. Le cose non andranno così. Certo che bisognerà stare attenti a non far pagare chi è già stato fregato dal sistema. I miei genitori hanno pagato contributi pesanti per quarant’anni ed ora si ritrovano con pensioni ridicole, visti i versamenti fatti. Non sono certo loro che dovranno pagare, ma chi ha avuto senza pagare niente. A quel punto, nessuno potrà veramente protestare. Quello che è giusto è giusto. Proveranno in tutti i modi a continuare a fregare i “poveretti”, ma alla fine la gente si sveglierà. In America è già successo, da noi siamo ancora agli inizi, ma prima o poi ci arriveremo. Ci credo fermamente.
niki ha detto:
Luca, spero dal profondo del cuore che tu abbia ragione!
MauroLIB ha detto:
Tutto giusto Apo.
Figurati che, liceale negli anni ’70, dovevo nascondere il Giornale di Montanelli sennò le buscavo dal Movimento Studentesco (sai dove glieli infilerei ‘quei formidabili anni’ a Capanna …).
Però, dopo anni di approfondimenti, vedo le cose in un modo ancor più radicale del tuo, forse (perchè ti conosco da poco). Lo Stato ha il monopolio della violenza e non si fa nessuno scrupolo a esercitarlo nei confronti dei MILIONI di cittadini inermi a quali preleva forzosamente quote sempre più elevate dei loro sudati redditi.
Se non pago il canone RAI (che non guardo perchè mi fa vomitare) mi manda a casa i questurini. Mi tocca pagare qualche centesimo in più la benzina per teatranti che non alzerebbero un euro perchè nessuno va a vedere le loro cagate in teatro o al cinema. Questa è violenza. Poi c’è quella che non si vede, tipo chessò, alzare le rendite catastali, mettere una tassarella di scopo e, soprattutto, stampare moneta finta per pagare debiti pubblici che non potranno mai essere mai restituiti e che aumentano sempre. Mi pare questo il senso dell’espressione ‘ladri di futuro’.
E’ vero, la gente in piazza spacca le vetrine di negozianti che non sono lo Stato ragion per cui si meritano dovizia di tranvate sulla testa da parte dei celerini, però la violenza che sta portando nel fosso questo pianeta è la prima a cui facevo riferimento, non questa.
apolides ha detto:
Nullissima quaestio, Mario. La violenza degli (in)utili idioti è parallela a quella vera, quella di chi rifilandoti pezzi di carta senza alcun valore ti può rubare in ogni momento il frutto del tuo lavoro, sempre che tu non converta la cartaccia che porti nel portafoglio in beni dotati di valore intrinseco (metalli o pietre preziose, beni non deperibili, commodities di qualsiasi genere o immobili). La vera violenza è proprio quella di chi ha messo in piedi un sistema tale da foraggiare legioni di nullafacenti tracotanti che ormai pretendono di campare alla grande alle spalle di quei poveri deficienti che lavorano e pagano le tasse. La violenza in piazza serve per impaurire il popolo bue e spingerlo a cedere sempre più libertà allo stato, al quale chiedono protezione dagli stessi criminali da esso incitati e foraggiati per aumentare ancora i suoi poteri. Il gioco è ben noto, ma la gente continua a caderci. Forse sarebbe il caso che qualcuno si decidesse ad andare in giro a spiegarlo alla “gente normale”. Questo circolo vizioso va spezzato in qualche modo. Da lì al gold coin standard il passo è lungo, ma se non si inizia, come si farà ad arrivarci?
MauroLIB ha detto:
Può essere come dici tu. Ma tranquillizzare il parco buoi serve solo a farlo brucare sereno nel recinto che politici, banchieri centrali, guru monetaristi e keynesiani hanno costruito.
Ieri sentivo per radio uno stimato professorone di economia che ha fatto anche il ministro del tesoro nel governo Amato, Paolo Savona. Sai che ha detto?
– Bisogna cominciare a discutere sull’opportunità di rimanere o meno nell’Euro. Se non ce la facciamo a starci dentro, che senso ha cedere pezzi di sovranità fiscale e privarsi di quegli strumenti che la scienza economica ci mette a disposizione per fronteggiare la crisi? -.
Hai capito che ha detto questo SOB? Usciamo dall’Euro, aumentiamo il carico fiscale, stampiamo qualche centinaio di tonnellate di carta moneta e svalutiamo, come ai vecchi tempi. Gli strumenti che la ‘scienza economica ci mette a disposiszione’ …
E allora sai quante vetrine in frantumi nelle nostre strade?
apolides ha detto:
Questa puttanata epocale di Savona me la segno, che mi tornerà sicuramente utile a breve. Grassie per la dritta. Vi prego, continuate pure, che andate benissimo da soli (^_^)
MauroLIB ha detto:
Se ti interessa questo è il podcast dell’intervento sul sito di Radio24.
[audio src="http://www.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/promo-focus290311.mp3" /]
MauroLIB ha detto:
Perdonami, l’indirizzo è questo
[audio src="http://www.radio24.ilsole24ore.com/player/player.php?filename=110329-focus-economia.mp3" /]
niki ha detto:
L’Euro è una tenaglia che sta frantumando l’Italia a favore di Germania e Francia.
Una banca francese con bilanci simili ad una italiana si finanzia sul mercato a costi decisamente inferiori. Il costo eccessivo per gli italiani provoca un raffreddamento del credito e un innalzamento degli spread che le imprese pagano.
Questo comporta una continua erosione di competitività del sistema Italia rispetto a Francia e Germania.
O, in altre parole, ci stanno cannibalizzando. Prima scappiamo dall’euro meglio è!
MauroLIB ha detto:
Niki, non son d’accordo.
La storia dimostra che il processo di aumento del debito pubblico è inarrestabile. Fuori dall’euro non ci torneremo mai più perchè partirà immediatamente l’inflazione a due cifre come negli anni ’70.
Sarà la pietra tombale sui consumi interni che sono già in coma. Inflazione significa trasferimento di ricchezza dagli ultimi beneficiari di moneta finta e svalutata (noi) a quelli che la ricevono per prima (al vecchio potere d’acquisto) cioè il ‘salotto buono’ e le banche.
Le aziende che esportano sono quelle che già adesso tengono botta perchè iniziarono il processo di ristrutturazione anni fa e cominciarono con le acquisizioni di aziende estere (Autogrill, Luxottica, Prysmian etc. – vedi Giavazzi oggi sul CdS). Quelle che non esportano chiuderanno definitivamente i battenti e buona notte al secchio.
Se sai cos’è il Crack Up Boom (di austriaca memoria) significa che comunque finiremo nel burrone, fuori dall’euro ci finiremo prima.
Oggi mi sento particolarmente … ottimista … 😉
niki ha detto:
Vedo! Invece io, leggendo questa notizia mi sono detta! Eureka, la soluzione!
😉
“Il Belgio ha eguagliato martedì il record dell’Iraq della crisi politica più lunga del mondo. A 289 giorni dalle elezioni di giugno, l’assenza di un Governo nella pienezza delle funzioni va oltre il caso iracheno, mentre l’economia continua a crescere così come dimostrano gli ultimi dati della Banca nazionale.”
E’ chiaro: senza governo le cose migliorano, come per magia!
LucaS ha detto:
X Niki
Sull’euro con me sfondi una porta non aperta, ma spalancata… quindi figurati… Però attenzione: la banca italiana paga GIUSTAMENTE di più per rifinanziarsi! Fra le altre cose principalmente perchè è piena di titoli di stato italiani! Se il mercato crede che l’italia possa aver problemi a rimborsare il debito pubblico, aumenta i tassi ai quali comprare nuovo debito pubblico e quello già in circolazione come contropartita del maggior rischio. Se l’interesse sale e il rimborso è fisso (il nominale 100) il prezzo deve diminuire affinchè a chi compra renda di più, ergo chi detiene miliardi di euro di questi titoli perde un bel po’ di soldi (il tuo attivo vale meno ma il tuo passivo vale uguale!). Un altro punto importante sarebbe quello dei “bilanci simili” che hai citato… per farla breve sul mercato non “credono molto”, eufemisticamente parlando, ai bilanci delle nostre banche! Prova ne è la continua serie di ricapitalizzazioni che stanno facendo (e che faranno) dopo averle seccamente smentite.
Se non avessimo l’euro i tassi da pagare sarebbero sicuramente più ALTI, e non di poco aggiungerei! Il motivo principale è che fuori dall’euro, chi investe da noi lo farebbe in lire e siccome l’Italia non ha la competitività della Germania probabilmente si ritroverebbe con titoli di stato che una volta riconvertiti in euro valgono molto meno a causa della svalutazione (certa) della lira e per compensare (alle banche non gli insegni niente…) chiedono tassi molto più alti fin da subito quando sottoscrivono. Il tema è molto articolato, però ti dovevo questa spiegazione.
niki ha detto:
Sei gentile!
LucaS ha detto:
X Niki
Un altro concetto semisconosciuto che mi sono dimenticato di illustrare ma che è decisivo per capire il fenomeno è quello della LEVA, ossia il rapporto tra il totale delle attività e il capitale (per la precisione patrimonio netto)! Per es se una banca ha 100 di attivo, 90 di debiti e 10 di capitale allora ha una leva di 10 (100/10). PS Questi numeri non sono casuali, sono quelli più comuni per le banche, molte avevano/hanno leve addirittura superiori! In questa situazione se il valore del suo attivo cala complessivamente anche solo del 5% ossia di 5 (5% x 100) allora il suo capitale di dimezza passando da 10 a 5. Quindi maggiore è la leva maggiore sarà l’effetto sul patrimonio della banca e a cascata sulla sua solvibilità. Se consideri la leva e la quantità di titoli di stato dei paesi del piigs in pancia alle banche italiane, in particolare titoli italiani, capisci che per mandarle a gambe all’aria non è necessario che lo stato fallisca, basta anche una ristrutturazione del debito. E la probabilità di una ristrutturazione futura del debito è significativa anche per l’Italia, per la Grecia ad esempio è già una certezza. Conclusione: ben fanno gli investitori a richiedere un premio per il rischio quando prestano alle nostre banche!
apolides ha detto:
Tanto per agitare ancora di più le acque, domandina provocatoria. E se uno avesse un conto in euro ed uno in valuta non euro ma in una banca praticamente già nazionalizzata in un paese non molto messo meglio della penisola dei caciocavalli cosa dovrebbe fare? No, perché tutto ‘sto parlare di patatrac è molto intellettualmente gratificante ma quando di mezzo ci vanno i pochi risparmi per i quali ci si smazza parecchio le cose acquisiscono una certa urgenza molto poco professionale…
niki ha detto:
Bravo! Penso che piacerebbe a tutti avere dritte… ma nessuno le offre… Se leggi un poco in giro alla fine nessuno sa che pesci pigliare. Anche perché oro e argento sembrerebbero sicuri, poi ti leggi Martenson che dice: se non fanno il QE3 ci sarà una caduta dei metalli preziosi nel breve termine. Caduta quanto? Breve quanto?
Insomma, sembra che nessuno abbia risposte.
MauroLIB ha detto:
Niki, se vuoi proteggere i tuoi risparmi in un periodo medio lungo, vai tranquilla su oro e argento. Se sei una che sta attaccata alla borsa in realtime per vedere se il numeretto diventa verde o rosso allora non farlo.
Se vuoi capirne un po’ di più magari troverai utile questo.
http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=585:ma-e-vera-bolla-quella-delloro&catid=52:riletture&Itemid=159
LucaS ha detto:
In effetti nessuno ha risposte certe altrimenti sarebbe già miliardario! Il motivo principale è che molto dipende da variabili difficili da prevedere (politica monetaria, decisioni geopolitiche..) e dal modo in cui il mercato reagirà al loro andamento (a volte in modo opposto a come ci si aspettava). Un altro motivo importantissimo è che i mercati fanno i prezzi in funzione delle aspettative e quindi nel breve termine i prezzi possono anche oscillare molto quando le aspettative cambiano. Nel caso che ha citato Niki, ad esempio, il mercato compra oro e commodities per proteggersi dall’inflazione che ci si aspetta verrà prodotta dal QE della Fed e molti paesi lo comprano per scaricare dollari che temono possano svalutarsi. E’ chiaro che se la Fed si ferma l’oro subito scende perchè il suo prezzo incorpora l’aspettativa che la Fed il QE lo continui… Non è assurdo poi ipotizzare che la fed spinga le maggiori banche a vendere oro sui mercati finanziari per abbassarne artificialmente il valore in modo che la credibilità del dollaro non venga intaccata e gli USA paghino interessi più bassi… la stessa cosa si sospetta che avvenga per l’argento. Questo problema delle previsioni è maggiore per assett come l’oro che non è un normale bene di consumo con una sua domanda e offerta che stabilisce un “prezzo commerciale” (tanto per capirci) di base. L’oro ha un costo industriale di produzione sotto al quale è difficile che vada ma per il resto molto del suo valore dipende dalla stampa di moneta della Fed…. è un po come predire quanto costerà una borsa di Gucci: posso dire che produrla costa circa 30 dollari ma se la venderanno a 100 piuttosto che 500 dollari o più non so dirlo!
Però si può provare a ragionare e capire cosa può succedere nei vari scenari.
Nei post precedenti mi riferivo agli investitori che prestano alle banche, soprattutto sotto forma di obbligazioni, e al mercato interbancario; non ai CORRENTISTI! Nel caso del correntista in teoria dovrebbe esserci la garanzia statale che ne copre integralmente il valore. Problema: sono in grado gli stati di far fronte a questo impegno, considerando anche il loro debito attuale e prospettico? Onestamente non credo proprio, almeno non tutti gli stati! La cosa più probabile in questo caso è che lo stato stampi nuova moneta con cui pagare i correntisti. Nell’immediato la moneta non dovrebbe svalutarsi molto, perchè le banche di solito falliscono durante crisi economiche che abbassano la domanda di beni e servizi e attività finanziarie riducendone il prezzo, ma poi la moneta stampata entra in circolazione facendo aumentare prima i prezzi delle commodities e delle borse (come avviene oggi), e successivamente di tutto il resto riducendo il potere d’acquisto dei soldi recuperati dal correntista. Se questo schema dovesse ripetersi, cosa non certa, la scelta migliore del correntista è investire in quelle assett class che aumentano prima dei prezzi al consumo, guadagnando dal ritardo con cui si manifesta l’inflazione dei prezzi al consumo!
NB I miei sono solo ragionamenti e non consigli d’investimento.
apolides ha detto:
Sulle questioni relative ad oro, argento e commodities, ci sono diversi articoli interessanti, ma quello definitivo, IMHO, l’ha scritto il Nume tutelare dell’antro dell’Apolide, il dottor Gary North (non avete visto il tempietto all’ingresso? Strano, dovrò ricordarmi di mettere lucette più potenti…) un paio di settimane fa. Chiaramente l’articolo è lungotto, come al solito e quindi è rimasto bello comodo nella “translation queue” del sottoscritto. A questo punto, visto l’interesse per la questione, dovrò per forza decidermi a tradurlo e pubblicarlo immediatostosubipresto. Cari i miei pasdaran, poi non venite a dire che non faccio niente per voi (^____^)
MauroLIB ha detto:
Vorrei aggiungere, sempre di Gary North, ‘Che cosa è il denaro: nel cuore della moderna economia’.
Il fatto è che dopo che ti sei letto questo libretto (si compra su http://www.usemlab.it e costa due peperoni e mezza carota), dicevo, dopo che hai letto questa roba qualunque, sottolineo qualunque, trasmissione economica o intervista a economisti ti manderà la transaminasi a 5000 e la minima a 160 pure se sei astemio e non soffri di cuore.
E’ per colpa di quel libro (e altri di Hayek, Von Mises e Rothbard) se poi mi vado a cercare siti come questo e comincio a sproloquiare senza vergogna.
Mo’ , Apo e tutti, o mi sopporti o mi banni ..
apolides ha detto:
Ma strafiguriamoci! Prima di tutto, Gary North è il nume tutelare dell’antro, quindi ogni suo scritto, anche se non tradotto dal sottoscritto, è più che bene accetto. Secondariamente, conosco bene Francesco Carbone (USEMLAB), è veramente un grandissimo e merita tutti gli applausi del mondo per l’opera meritoria da lui svolta nel diffondere conoscenze quanto mai fondamentali in un periodo così complicato per le nostre tasche.
Nota di servizio: a bannare la gente non ci penso neanche per sbaglio, altrimenti che liberale di nome e di fatto sarei? Se poi qualcuno dovesse diventare fastidioso, spero che i pasdaran si attivino per rendergli la vita impossibile (^_^)
countrygirl ha detto:
Oramai considero la Gran Bretagna un caso perso…..E’ una nazione che dà l’assistenza a simpatizzanti/terroristi islamici che tranquillamente vanno in giro dicendo morte all’occdiente, che permettono gli quatters (a cui praticamente danno l’avvocanto gratuitamente quando giustamente il legittimo proprietario vuole rientrare in possesso dell’immobile), moltissime persone prendono benefit per non fare un cazzo e non alzano neanche il culo per cercarsi un lavoro perchè lo stipendio sarebbe inferiore ai benefit, dove imperversa il p.c. a senso unico (va bene insultare i reduci dall’aAfghanistan ma uno va nelle canne se parla male dell’islam) per finire con quello che è successo pochi giorni fa, a proposito uno dei leader è il classico figlio di papà (anche in una manifestazione dove il pirla aveva dissacrato un monumento s’è rivelato poi il figlio di un musista milionario).
Concordo pienamente con te puoi manifestare tranquillamente ma appena qualcuno rovina cose non sue iniziere ad usare cannoni caricati a merda….
apolides ha detto:
Tutto vero quello che dici, countrygirl (a proposito, bentornata – tutto bene?) ma il Regno Unito è anche il paese dove fare impresa resta semplicissimo, dove comunichi che sei un libero professionista SEI MESI DOPO che hai iniziato ad emettere fatture, dove sbrighi pratiche che in Italia prendono secoli AL TELEFONO. Insomma, la degenerazione è veramente tanta, ma le potenzialità a questo paese non mancano di sicuro. Certo, hanno una classe di scansafatiche mangia pane a ufo ignoranti come le capre che andrebbe semplicemente spedita a calci in miniera, ma lo spirito dell’impresa, quel capitalismo diffuso che fece grande l’Impero e le sue colonie, cambiando nel contempo la faccia del pianeta per sempre, non è ancora morto. God save our gracious Queen e, visto che ci siamo mamma Maggie, sempre nei nostri cuori.
Countrygirl ha detto:
Tutto bene, grazie, ogni tanto m’intrometto quando ho qualcosa da dire—poi esiste una droga pesante chiamata Farmville (e loro associati) :-p che mi fa perdere via. Il fatto che in UK non c’è la valanga di burocrazia che esiste in Italia lo davo x scontato, purtroppo la mole degli scansafatiche è in aumentata grazie ai labours….secondo me dovrebbero fare una legge tipo quella americana se non trovi lavoro dopo x i benefici di disoccupazione non ci sono più, se poi uno non s’impegna neanche a trovarlo si dovrebbero tagliare immediatamente (se non sbaglio qualcsoa si sta muovendo nella giusta direzione )
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