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Immagine trovata su bp.blogspot.comOrde di dementi marciano nel centro di Londra pretendendo che qualcun altro (il sottoscritto) continui a pagarli per non fare un cavolo. Altri, ancora più deficienti, sfasciano tutto. Altri ancora, mostruosamente imbecilli, invece di riempirli di mazzate gli mandano un twit per avvertirli. Mi viene da piangere…

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Dopo una colpevole e lunghissima pausa dovuta alla combinazione di un periodo di super-lavoro e un attacco di fancazzismo da weekend, torniamo a parlare di cose relativamente serie. In questo caso, delle manifestazioni che hanno sconvolto il centro della città dove vive l’Apolide qualche giorno fa. Nonostante avesse sospettato che qualcosa sarebbe andato storto (dalle sue parti qualche settimana fa aveva notato volantini piuttosto bellicosi), il sottoscritto si era del tutto dimenticato della manifestazione, del dibattito sul budget, praticamente di tutto. Per chi, fino a pochi mesi fa, si vantava (non si sa quanto a ragione) di essere molto più aggiornato di tantissimi colleghi “professionisti” su cosa succedesse a giro per il mondo, è un’ammissione di quelle che fanno veramente male, ma sinceramente non so cosa avrei potuto fare di diverso.

Magari molti non se ne saranno accorti, ma venerdì sera, dalle 9 alle 11, la parte più seria dell’Apolide ha realizzato la sua prima telecronaca in diretta. La partita era Lussemburgo-Francia, qualificazioni agli Europei 2012, certo non un incontro di cartello, ma neanche la semifinale della coppa del mondo per club di beach soccer (evento che si è concluso qualche giorno fa, nel disinteresse quasi totale – a parte dei brasiliani, notoriamente malati di futebol e spiagge). La cosa, dato che la parte (ogni tanto) più seria dell’Apolide diventa mortalmente seria quando si tratta di lavoro (fin troppo, secondo amici e qualche collega), ha costretto entrambi ad una full immersion in dati, statistiche, retroscena, schemi eccetera eccetera. Le cose, secondo chi ha ascoltato il tutto, sono andate discretamente bene; il sottoscritto è stato già contento di non essersi impappinato o di non aver detto una marea di stupidaggini in diretta e si ripromette di impegnarsi a fondo per migliorare in tecnica, scioltezza, preparazione e livello di intrattenimento (quando arriverò dove voglio arrivare ne vedrete delle belle). Il che, naturalmente, richiede tempo, necessariamente tolto alla normale attività di documentazione sugli eventi che stanno sconvolgendo il globo terracqueo.

La cosa non mi rende particolarmente felice, ma non so proprio cosa potrei fare di diverso. Le giornate durano 24 ore per tutti, senza almeno cinque-sei ore di sonno nessuno può funzionare in maniera decente (le spacconate del Berlusca le lascio perdere per carità di ex-patria politica) e le varie attività necessarie per vivere richiedono anch’esse tempo. Cosa c’entra questo con il post di John Hinderaker pubblicato sull’ottimo blog cooperativo americano “Power Line”? Non molto, in effetti, ma serviva come giustificazione per il ritardo con il quale mi occupo della questione e come preparazione ad un commento quantomai stringato e lapidario.

Pensate quello che vi pare, ma al sottoscritto le mezze misure non sono mai piaciute. Se manifesti per quelli che ritieni i tuoi “diritti” (Signùr come odio questa parola!) in maniera pacifica, sarò sempre dalla tua parte se qualcuno, in uniforme o senza, proverà ad impedirti di manifestare. Appena prendi una pietra e la scagli contro qualcuno o qualcosa, passi immediatamente dalla parte dello stra-torto e qualunque reazione delle autorità è giustificata. La violenza non è semplicemente tollerabile in una società democratica. Due squilli di tromba e via con la carica di cavalleria (sono un tradizionalista). Fosse per il sottoscritto lascerei anche a casa i bastoni ma tirerei fuori le buone vecchie sciabole. Se poi qualcuno andasse ancora più per le spicce ed imitasse Bava Beccaris, tanto di guadagnato. Alzo zero, mitraglia e good riddance al comunistame riunito.

Il primo che dice “poverini” lo prendo a schiaffi. Chi usa la violenza per imporre al resto della società la sua visione del mondo è un totalitario, capace di ogni tipo di efferatezza, se gli si concede abbastanza corda. Gente del genere ha solo due opzioni: o la smetti o ti faccio fuori, prima che tu possa fare danni ancora più gravi. Perché non prendiamoci in giro, gente, chi sfascia le vetrine lo fa perché sa di farla franca. Se gli si dà ancora spago, prima o poi penserà che riempire di mazzate un giornalista “nemico” sia accettabile, tanto ci sarà sempre il “soccorso rosso” a tirarlo fuori dai guai. Non è roba da anni settanta, è successo il mese scorso a Madison, in Wisconsin, Stati Uniti d’America ad un giornalista della Fox News. Il passo dalle mazzate alle spranghe, alle chiavi inglesi e poi alle P38 è veramente minuscolo.

Il sottoscritto non vuole assolutamente tornare a quegli anni infami, non vuol avere paura di scrivere quello che pensa, non vuole sentirsi costretto a cancellare indirizzo, numero di telefono ed indirizzo e-mail dalla Rete per timore che qualche islamo-compagno-fascista (stessa razza) lo venga a cercare per riempirlo di piombo. La violenza in piazza è intollerabile e va stroncata con i metodi più sbrigativi possibili. Gandhi l’ha dimostrato al mondo in maniera inequivocabile: chi alza le mani per primo ha già perso, è solo questione di tempo. I sinistri lo sanno e per questo stanno cercando lo scontro frontale. Sperano di buttare tutto in rissa e risolverla come loro solito, con un bel colpo di stato e la solita, stanca dittatura degli amicicci sotto altro nome (proletariato fa così anni ’20).

La violenza non fa parte del vocabolario della democrazia, ne è la nemica principale e va combattuta non con i twit ma con sciabole e cannonate. Come diceva quel criminale infame di Mao, “colpirne uno per educarne cento”. Chi di puttanate comuniste ferisce, di puttanate comuniste perisca. Il mondo certo non sentirà la mancanza di qualche (in)utile idiota.

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Un giorno potrebbe non esserci più un’Inghilterra
John Hinderaker
Originale (in inglese): Power Line
Traduzione in italiano: Luca A. Bocci

Ricordate i bei vecchi tempi, quando la frase che un Inglese pronunciava in maniera più orgogliosa era “mi sono sempre mantenuto da solo”? Beh, quei tempi sono passati: oggi (qualche giorno fa – sorry ndApo) quasi mezzo milione di Inglesi hanno marciato nel centro di Londra contro i tagli al bilancio dello stato. La cosa che erano orgogliosi di gridare era: voglio continuare ad essere mantenuto da qualcun altro!

Il che sarebbe già pessimo per conto proprio. Ma il declino della civiltà britannica è riflesso in maniera ancora più brutale dalla folla di invasati che ha sfasciato le vetrine dei negozi, “occupato” uffici e combattuto contro la polizia. Forse la cosa peggiore, però, è stata la risposta debole delle autorità.

Prima di tutto, gli invasati. Eccoli qui, mentre sfasciano la vetrata dello storico Hotel Ritz:

Foto trovata su powerline.com

Qui, invece, centinaia di sfaccendati “occupano” Fortnum & Mason:

Foto trovata su powerline.com

Le loro motivazioni sono più o meno stupide come vi aspettereste da gente del genere:

Sally Mason, una dei manifestanti che hanno occupato il negozio, ha dichiarato che ‘Fortnum & Mason è un simbolo di ricchezza ed avidità. Qui è dove la Famiglia Reale ed i super-ricchi fanno la spesa settimanale, dove un cestino da picnic costa 25.000 sterline.

‘Questo è in netto contrasto con tutti gli altri, che faticano a far tornare i conti, preparare la dichiarazione dei redditi, chiedere sussidi ed affrontare enormi debiti studenteschi, disoccupazione e la chiusura o lo smantellamento di servizi locali come l’NHS, le biblioteche ed i centri sociali’ (no comment, è meglio ndApo).

Stasera, i celerini hanno provato a fermare la furia distruttiva degli invasati mentre fuochi divampavano nel centro di Londra:

Foto trovata su powerline.com

Come abbiamo fatto notare prima, la polizia di Londra ed altre autorità non sono riuscite a prevedere la violenza — strano, visto che l’ultima volta che c’è stata una manifestazione del genere a Londra, radicali avevano provato ad aggredire il Principe di Galles — e, ancora peggio, hanno risposto in maniera debole quando la violenza è sfuggita ad ogni controllo:

Gruppi anarchici preparavano le azioni su Facebook e Twitter da settimane; avevano persino postato una mappa per indicare agli “attivisti” l’ora ed il posto previsti per la distruzione dei negozi.

Chiaramente la polizia non ne sapeva assolutamente niente.

Più di 4.500 poliziotti erano di servizio per sorvegliare il corteo ma sono sembrati incapaci di fermare la violenza, iniziata quando un gruppo di “attivisti” determinati a far confusione si sono lanciati nella zona commerciale più trafficata di Londra. Dopo cinque ore di guerriglia urbana, ci sono stati solo 75 arresti. Almeno 30 persone, tra i quali 5 poliziotti, sono rimaste ferite. La polizia ha detto che gli anti-capitalisti hanno lanciato lampadine piene di ammoniaca contro di loro (ah, ecco perché hanno vietato le lampadine ad incandescenza! Per dare una mano ai loro amicicci, che ne hanno potuto fare una bella scorta! Ma pensa te, ‘sti sinistri se le inventano proprio tutte ndApo).

Incredibilmente, la polizia considera tale debolezza una virtù:

Ufficiali anziani osservavano il caos nelle strade da una sala di controllo a Scotland Yard, nella quale avevano invitato attivisti per le libertà civili (amicicci degli sfasciatori per le strade ndApo) che dovevano monitorare il loro approccio “soffice-soffice” dopo che la repressione delle proteste studentesche era stata da loro criticata (oh – my – dear – Lord. Qualcuno licenzi subito l’idiota che ha consigliato una boiata del genere. Sarebbe come chiamare Casarin a sorvegliare la polizia al G8! Ma cosa ha nel cervello certa gente?? ndApo). Ad un certo punto, hanno usato Twitter per avvisare chi aveva occupato Fortnum & Mason che sarebbero stati arrestati.

La vergogna! Potete immaginare il disprezzo con il quale una turma di delinquenti come quella avrà salutato un tweet dalla polizia?

Avevano ordinato un uso limitato del “kettling” per contenere i contestatori ma poi hanno ammesso che, vista la scala delle proteste, non avrebbero potuto evitare la distruzione di beni di proprietà privata.

Chi andava per compere o stava visitando il centro di Londra è stato costretto a rifugiarsi all’interno dei portoni. Karen Underwood, 28 anni, che stava facendo shopping (leggi “gettando soldi dalla finestra” ndApo) ad Oxford Street, ha dichiarato: “di tanto in tanto era spaventoso. Gettavano vernice e masse di uomini caricavano per le strade” (un genio assoluto, ‘sta defidiota con più soldi che cervello – complimenti al collega che l’ha cercata col lumicino ndApo).

Forse questo piccolo fatto ha reso le cose più complicate:

Il segretario della Police Federation Ian McKeever ha avvertito le autorità che molti poliziotti assegnati a sorvegliare il corteo di protesta sono molto ben disposti nei confronti dei contestatori, visto che devono affrontare migliaia di licenziamenti e 500 milioni di sterline di tagli nel monte salari (a questo punto, direi che il salario di quel bel pezzo di comunista del signor McKeever andrebbe immediatamente azzerato, con tanto di bel calcio nel sedere per aver provato a ricattare il governo di Sua Maestà Britannica, ndApo).

Abbiamo visto comportamenti del genere a Madison, in Wisconsin.

Il primo dovere di ogni governo è di mantenere l’ordine. Le manifestazioni pacifiche sono sacrosante, ma il ricatto dei violenti è incompatibile con la civiltà occidentale. Ogni governo che non riesce a mantenere l’ordine merita di cadere – e lo farà presto. Napoleone aveva i suoi difetti — beh, a dire il vero era matto come un cavallo — ma aveva capito come si trattano le folle di violenti: qualche cannonata a mitraglia.