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Daily Caller, National Review, Paul Conner, Paul Ryan, Roadmap for America's Future, Veronique de Rugy
So che sembra di farlo apposta, ma non è colpa mia se ogni giorno che passa le cose sembrano andare di male in peggio. Il buco di bilancio diventa sempre più enorme. Per fortuna che nel GOP fanno di tutto per farsi male da soli. Articoli dopo il salto.
Sabato, fine luglio, il periodo “storico” delle vacanze è dietro l’angolo ed i media italiani da settimane ormai sono in modalità estiva. Niente notizie “serie”, solo cronaca nera, schermaglie politiche, qualche opinione che proprio non si può tacere e via libera ai servizi “fuffa”, la moda estate, i consigli per affrontare il caldo, cosa succede nelle località balneari, gli aeroporti affollati e così via. Cosa ci state a fare a casa? Andate in vacanza, ci vanno tutti, mica vorrete essere gli unici pezzenti a non partire? L’Apolide è allergico alle vacanze: l’ultima che ha fatto, per non far andare da solo il fratello neo-diplomato che era stato abbandonato dagli amici, se l’è presa l’ultima settimana di settembre del 2001. Destinazione Sharm el-Sheikh, villaggio turistico all inclusive. Una delle settimane peggiori della sua vita. Quindi l’estate non è che un periodo dell’anno nel quale lavorare risulta più difficoltoso, vista la calura e la ossessiva pressione sociale al consumo di prodotti di intrattenimento preconfezionati. Niente. Lui resiste indomito al richiamo del branco e continua a sorvegliare gli eventi, sentinella accaldata, annoiata e leggermente scorbutica. Oggi arrivano notizie da oltreoceano. Di cosa si tratta? Niente di che. Il deficit del governo di Obambi si rivela sempre più enorme, a riprova che le previsioni fatte a febbraio valevano poco più della carta sulle quali erano state stampate. Veronique de Rugy, economista valente che collabora anche con la National Review, dice che questo è il prologo all’annuncio di nuove, ancora più pesanti tasse. Happy, happy, joy, joy! Solita risposta idiota da un’amministrazione che sembra guidata dall’autista di Lady Diana. Sorpresi? Non credo. Altra notizia che arriva dall’altro lato della barricata ideologica. Paul Ryan, coraggioso deputato repubblicano che, oltre a definirsi conservatore, cerca di comportarsi in maniera conseguente, denuncia che il suo partito sta lasciando languire le sue proposte per il rientro del debito pubblico nel limbo per paura di perdere voti a novembre. Boo hoo. Cosa ti aspettavi, che i tuoi colleghi ti seguissero tutti allegri alle Crociate contro gli statalisti? Mica tutti hanno i collegi sicuri come il tuo. Prima regola, essere rieletto, baby. Dice che il GOP manca di coraggio e non vuole fare niente di rischioso o innovativo. Boo hoo al quadrato. Obambi sta facendo andare in puzza il popolo americano, che fuma da tutti gli orifizi e sembra pronto a prenderlo a calci nel sedere. Cosa dovrebbero fare i repubblicani? Ricordare a tutti che anche loro hanno le proprie colpe, che hanno mangiato a quattro palmenti pure loro, che pure a loro il pork piace e parecchio? Quando l’avversario si fa male da solo, per l’amor di Dio non fare niente per distrarre l’attenzione del pubblico! All’Apolide Ryan piace e pure parecchio, ma certe volte sembra davvero sceso dalla montagna del sapone. Sorpresi? Non credo. Quindi cosa dire? Un’altra giornata come tante altre sulla lunga strada verso il disastro? Mi sa che sono d’accordo con voi. Ora vado a prendermi un bicchierone di tè freddo, mi siederò in terrazzo e farò finta di essere sulla Corniche, vicino a Montazah Palace, accarezzato dalla brezza del deserto. Quanti giorni a settembre? Ma porc…
Il sempre più scorbutico Apolide
Nuove stime del deficit federale
Veronique de Rugy
Originale (in inglese): National Review
Secondo la stessa Casa Bianca, le cose volgono al peggio: il deficit per l’anno fiscale 2011 sarà di 150 miliardi di dollari più alto di quanto previsto lo scorso febbraio (Tavola 1, ed il grafico qui sotto).
Queste sono pessime notizie per il popolo americano, non solo perché l’aumento del deficit è brutto di per sé e la disoccupazione rimane troppo alta (lo ha ammesso anche Krugman), ma anche perché l’amministrazione e la commissione sul deficit di bilancio stanno preparando la scena per un prossimo aumento delle tasse.
La narrativa più o meno è la seguente: il deficit sta peggiorando perché si è verificato un calo nelle entrate fiscali e, visto che non abbiamo la più pallida idea su come ridurre la spesa, vi possiamo dire subito che abbiamo bisogno di nuove tasse.
Il fatto è che siamo in questa situazione perché abbiamo speso troppo, poi abbiamo fatto di tutto per giustificare queste spese pazze e poi, alla fine abbiamo preferito mentire. Aumentare le tasse non risolverà il buco di bilancio e non affronterà il problema alla base del deficit, che è la spesa eccessiva. Aumentare le tasse non farà che rendere ancora peggiore l’incertezza economica (ecco un ottimo servizio della NPR su come le aziende non stiano assumendo e facendo nuovi investimenti proprio a causa dell’incertezza della situazione).
Il senatore Judd Gregg (Rep. – N.H.) ha dichiarato a proposito di questi nuovi dati macroeconomici:
Non dovrebbe sorprendere nessuno il fatto che, dopo cinque mesi di spese fuori controllo da parte del Congresso a guida democratica, la situazione fiscale sta peggiorando invece di migliorare. I deficit nei prossimi anni saranno astronomici e lo rimarranno a lungo, almeno fino a dove gli economisti riescono a fare delle previsioni. Sapevamo che le prospettive per quest’anno sarebbero state pessime, ma questo non ha impedito ai democratici di passare un pacchetto sanitario da 2500 miliardi di dollari oppure i 34 miliardi di nuove spese obbligatorie che il presidente ha proposto di inserire nel budget da quando è stato presentato lo scorso febbraio.
Inoltre, la Mid-Session Review si congratula con l’amministrazione per aver passato lo Statutory Pay-As-You-Go Act (un atto che richiede all’amministrazione di garantire la copertura totale delle spese per un nuovo progetto di legge senza dover fare nuovi debiti ndT), dipinto come uno strumento di disciplina fiscale messo in essere dopo che il bilancio era stato inviato al Congresso. Quello che si dimentica di ricordare è che i democratici hanno del tutto abbandonato ogni parvenza di responsabilità fiscale escludendo 69 miliardi di deficit dall’elenco ufficiale del Pay-Go.
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Ryan dice che il GOP non discute della Roadmap per opportunismo
Paul Conner
Originale (in inglese): Daily Caller
Il deputato del Wisconsin si inizia a sentire piuttosto solo.
Ryan, membro repubblicano del Budget Committee della Camera, aveva proposto la sua Roadmap for America’s Future circa due anni fa, sperando di dare il via ad un dibattito sul modo migliore per ridurre il sempre più pesante debito del governo federale.
Ryan, in un discorso tenuto giovedì alla Brookings Institution, un think tank a Washington, ha detto: “volevo uscire allo scoperto, senza dire di avere tutte le risposte a questo problema. Ho voluto proporre un piano, elencando le mie idee per risolverlo ed invitando gli altri a farsi avanti con le loro proposte per iniziare un dibattito. Sfortunatamente, quando mi sono gettato nell’acqua chiedendo agli altri di seguirmi, non sono stati in molti a seguire il mio esempio”.
I colleghi di partito di Ryan sono stati riluttanti ad esprimere apertamente il loro appoggio alla “roadmap”, che propone una semplificazione delle imposte sul reddito, l’eliminazione dell’attuale sistema di tassazione delle imprese, che dovrebbe essere sostituito da una tassa sugli acquisti delle imprese dell’8,5% su beni e servizi, oltre all’abrogazione della riforma sanitaria, che dovrebbe essere rimpiazzata da un sistema di crediti sulle imposte sul reddito per i piani sanitari personali dei singoli e delle famiglie.
Oltre a queste misure, la roadmap propone la riforma del Medicare, del Medicaid e della Social Security, tre diritti acquisiti che Ryan indica come i principali colpevoli dell’aumento del debito pubblico.
Nel suo discorso, Ryan ha suggerito che alcuni dei suoi colleghi sono riluttanti ad esprimersi pubblicamente su iniziative legislative specifiche per paura che questo possa ridurre le proprie possibilità di essere rieletti nelle elezioni di medio termine di novembre.
Ryan ha detto che questi politici “stanno parlando ai propri sondaggisti e questi gli dicono di ‘evitare questi argomenti’ a tutti i costi”.
Ryan aveva preparato il suo piano nel 2007 e lo aveva reso pubblico durante gli ultimi mesi della presidenza di George W. Bush.
“Ero sicuro che avremmo continuato a colpirci a vicenda come fanno i partiti politici; quando te ne esci con una proposta politica coraggiosa, diversa, qualcosa che possa essere considerato politicamente rischioso, finirai fatto a pezzi, perderai e nessuno ti seguirà. Il risultato di questo comportamento è l’immobilismo: le cose funzionano così nella politica americana, da molto tempo. Non credo che si tratti di riforme ultra-conservatrici. Penso che si tratti di misure pratiche, sensate, che tutti possano capire”.
Ryan ha poi citato delle statistiche provenienti dal Congressional Budget Office, un organo imparziale che ha previsto che il debito pubblico salirà dal 37 per cento del PIL del 2005 all’87 per cento nel 2020.
“Questa è la strada che stiamo seguendo, una strada totalmente insostenibile. Di questo passo distruggerà di sicuro la nostra economia e non si tratta di un’opinione. Questi sono fatti”.
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Ancora io: ho provato a resistere…, ma anche oggi l’articolo e’ perfettamente scelto, e la PREMESSA …: beh quella mi fa ridere (amaro finche’ vuoi…), ma con le lacrime agli occhi. Meno male nessuno mi sente sganasciarmi da sola come una cretina…
La vacanza con tuo fratello: sapessi come capisco il dramma…, e se dovessi mai pensare di ripeterla ora, sappi che gli ‘all inclusive’ sono aumentati a dismisura e la frequentazione e’ persino peggiorata…
Il Palace c’e’ ancora…e a parte la pollution che raggiunge oramai le coste di Malta…, magari la brezza ci sarebbe ancora…., ma ti consiglio la terrazza di casa NOSTRA.., magari anche da noi la politica diventa insopportabile, ma lo puoi dire senza timori. Il che e’ gia’ tanto!
Non ti preoccupare, non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di andare di nuovo in quei posti infernali. Una tristezza infinita: tutti che parlano italiano, cucina italiana, televisione italiana… ma, scusate, allora che ci sono venuto a fare in Egitto?! La gente poi, meglio non menzionarla nemmeno. Non per snobismo, ben inteso, ma solo perché non trovo niente da spartire con la loro visione del mondo. In quanto ad Alessandria, sono rimasto con la voglia di conoscerla meglio. Vi sono stato solo poche volte e tutte per poche ore, ma l’impressione è stata strana: lo splendore della Bella Epoque ormai in rovina, i palazzoni stile Beirut durante la guerra, il caos, il traffico, i tram scalcinati, San Giovanni con le tracce della comunità italiana, un’aria levantina che profuma di viaggi, commerci, si sente il respiro della Storia. Comunque, forse hai ragione te: tutto il fascino del mondo non vale il rischio di finire in una prigione sperduta nel deserto…
!!!!…eccome!
..e la North Coast adesso mi dicono e’ tutta ‘developed’…Fino al confine con la Libia, villette a schiera, estates di lusso e meno…, aereoporti …
Re la localita’ dei tuoi sogni.incubi, Italiano e Russo…Gli ‘all inclusive’ devono risparmiare sul cibo, servizi e maintenance, per bilanciare il consumo smodato di liquori (locali naturalmente…), da parte di questo nuovo esplodente turismo di massa.
Ma come sono belle le nostre citta’ deserte a Ferragosto…!!
Quando ci andavo io, sulla costa mediterranea c’era solo Marina, brutta copia di una località turistica della Florida che ho sempre abbastanza schifato. Ad El-Alamein c’era solo l’Alamein Hotel, una spiaggia chilometrica e il niente intorno. A Marsa Matruh c’era qualcosina in più, ma niente di straordinario, si sentivano ancora gli echi dell’era coloniale, come nel quartiere straniero di Port Said, con le splendide ville d’inizio secolo lasciate andare in rovina. L’ultima volta che sono andato in Egitto mi sono rifiutato di andare sulla costa; ho il terrore che l’abbiano trasformata in uno squallido divertimentificio come il Sinai o la costa del Mar Rosso. Forse il Levante dei tempi andati se n’è andato per sempre e la cosa mi rattrista alquanto. Ma in fondo quando lo sviluppo è guidato da palazzinari ignoranti, il risultato non può che essere quello. Meno male che rimangono le memorie: quelle nessuno potrà portarcele via…
…altri tempi..E tu essendo un bimbo in confronto a me, non hai visto Sharm nel 1985. Solo due piccoli lodge ai due estremi della spiaggia, quella che adesso mi dicono sia sovrafollata e cementifica, un den di una coppia Inglese che aveva anche la sola barca per andare a fare il diving..Silenzio totale, contatto con la natura…Tanto verde a Neweiba e Dahab, ancora quello creato dal nulla dagli Israeliani. Adesso mi dicono che anche quella costa e’ tutta ‘sviluppata’, ovvero alberghi uno attaccato all’altro fino a Taba. Spero che il business abbia portato ricchezza e benessere alla gente locale, almeno quello…